CHIRURGIA GENERALE
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La chirurgia generale si concentra soprattutto sugli organi della cavità addominale come l’intestino, l’esofago, lo stomaco, il colon, il fegato e la cistifellea (compresi i dotti biliari). Spesso si occupa delle ernie e della tiroide anche se molto dipende della disponibilità di chirurghi specializzati ad operare su testa e collo come gli otorinolaringoiatri.
Le patologie più spesso trattate dalla chirurgia generale sono:
- malattie funzionali e infiammatorie a carico di mammella, tiroide e organi della cavità addominale
- ernie iatali e inguinali
- ulcere
- diverticoliti
- neoplasie
- cisti
- poliposi
- calcolosi
- sindromi dolorose da aderenze addominali post-chirurgiche
Dal punto di vista diagnostico il chirurgo generale effettua molto spesso biopsie dei linfonodi e biopsie mammarie e le procedure che utilizza maggiormente sono:
- esami endoscopici diagnostico-operativi (come ad esempio la gastroscopia)
- esami radiologici (come la Tac o il clisma opaco)
- interventi chirurgici “a cielo aperto” (come la laparotomia, sia in modalità “mini-invasiva” che sotto guida ecografica).
Gli esami endoscopici permettono la valutazione interna degli organi esaminati per poterne poi studiare anatomia, funzionalità e possibili patologie. Attraverso questi esami è possibile eseguire piccoli prelievi di tessuto da sottoporre ad analisi istologica o piccoli interventi in anestesia locale, come l’asportazione di polipi.